Il tema è un sistema di tre spazi in successione individuato da un  interessante quinta edilizia di villini risalente ai primi del ‘900. Il contesto architettonico storico eclettico ha evocato l’utilizzo dell’ ”ornamento” nel caratterizzare ciascuno degli spazi con un’identità propria attraverso parterre decorativi differenti. Il primo è il giardino con l’obelisco dedicato ai caduti della prima guerra. In questo caso si è utilizzato un parterre ispirato al disegno del giardino all’italiana. Nella seconda piazza il tema dell’ornamento floreale individua un percorso che attraversa un giardino di forma  rettangolare. Il disegno floreale nasce dalla piazza con l’obelisco, attraversa il giardino e conduce successivamente verso il mare.  Le due palme esistenti svolgono la funzione di propilei. Due muretti in pietra definiscono i lati lunghi dello spazio offrendo allo stesso tempo due lunghe sedute rivolte verso il giardino centrale. La vegetazione si pone lungo fasce trasversali rispetto al percorso che continua e si perde in un nuovo disegno di pavimentazione nella terza piccola piazza.  È un “moto ondoso” ad accompagnare il percorso fino ad arrivare al belvedere dove una seduta parallela all’orizzonte conclude lo spazio del belvedere lasciando al paesaggio il ruolo di protagonista.

 

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Il tema è un sistema di tre spazi in successione individuato da un interessante quinta edilizia di villini risalente ai primi del ‘900. Il contesto architettonico storico eclettico ha evocato l’utilizzo dell’ ”ornamento” nel caratterizzare ciascuno degli spazi con un’identità propria attraverso parterre decorativi differenti. Il primo è il giardino con l’obelisco dedicato ai caduti della prima guerra. In questo caso si è utilizzato un parterre ispirato al disegno del giardino all’italiana. Nella seconda piazza il tema dell’ornamento floreale individua un percorso che attraversa un giardino di forma rettangolare. Il disegno floreale nasce dalla piazza con l’obelisco, attraversa il giardino e conduce successivamente verso il mare. Le due palme esistenti svolgono la funzione di propilei. Due muretti in pietra definiscono i lati lunghi dello spazio offrendo allo stesso tempo due lunghe sedute rivolte verso il giardino centrale. La vegetazione si pone lungo fasce trasversali rispetto al percorso che continua e si perde in un nuovo disegno di pavimentazione nella terza piccola piazza. È un “moto ondoso” ad accompagnare il percorso fino ad arrivare al belvedere dove una seduta parallela all’orizzonte conclude lo spazio del belvedere lasciando al paesaggio il ruolo di protagonista.

 

 

 

Clementini Del Favero architetti - via Valenziani 12 00187 Roma 0642019084